MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

Cosa sono? Quando si parla di malattie infiammatorie croniche intestinali, note anche con l’acronimo IBD (Inflammatory Bowel Diseases), ci si riferisce ad affezioni che interessano tratti dell’apparato digerente e che comprendono principalmente la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa.

Si stima che ad oggi, in Italia, siano circa 200.000 le persone affette da queste patologie, un numero tuttora in costante crescita: è infatti stato calcolato che negli ultimi dieci anni il numero di ammalati sia aumentato approssimativamente di quasi venti volte.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali possono colpire entrambi i sessi con la stessa frequenza, con una maggiore incidenza nelle persone tra i 15 e i 45 anni.

Quali sono le cause?
Attualmente non sono ancora del tutto chiare le cause alla base delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Secondo quella che è l’ipotesi più accreditata, potrebbe trattarsi di una risposta sproporzionata del sistema immunitario nei confronti di sostanze riconosciute come estranee o potenzialmente pericolose -come, ad esempio, alcune tipologie di batteri normalmente presenti nell’intestino.
Questo tipo di reazione sembrerebbe essere fortemente influenzato sia da fattori genetici che ambientali.
Oggi sappiamo infatti che le malattie infiammatorie croniche intestinali presentano una certa ‘familiarità’: questo significa che, pur non trattandosi di malattie ereditarie, il rischio di insorgenza è maggiore se si hanno in famiglia persone che soffrono già delle malattie in questione.
Tra i fattori ambientali non dimentichiamo invece il fumo, in particolare nel caso della malattia di Crohn, e alcuni disturbi psicologici come ansia o depressione, che possono aumentare le probabilità di ammalarsi.

Quali sono i sintomi?
Come dice il nome stesso, le malattie infiammatorie croniche intestinali sono patologie permanenti. Nonostante si manifestino in maniera ricorrente per tutta la vita, sia la malattia di Crohn che la rettocolite ulcerosa possono alternare periodi di latenza, con assenza di sintomi, a fasi di recidiva con conseguente riacutizzazione degli stessi.

I sintomi che caratterizzano le due malattie sono diversi tra loro:

  • SINTOMI DELLA MALATTIA DI CROHN

I sintomi iniziali più comuni sono diarrea e dolore all’addome, soprattutto nella parte inferiore destra, quella in cui si trova l’ansa ileale -sede più frequente della malattia.

  • SINTOMI DELLA RETTOCOLITE ULCEROSA

Oltre all’anemia, la rettocolite ulcerosa si presenta quasi sempre con diarrea ematica, ovvero attraverso la presenza di sangue nelle feci, e ‘tenesmo’, una sensazione di evacuazione incompleta.

Possibili complicanze.
Come abbiamo già accennato, le malattie infiammatorie croniche intestinali alternano fasi di remissione a fasi di recidiva.
Nei periodi in cui l’infiammazione si re-intensifica, i sintomi possono includere febbre, dimagrimento, senso di stanchezza e inappetenza.

Nel caso della malattia di Crohn, a lungo andare possono verificarsi complicanze come la formazione di stenosi (restringimento del tratto colpito fino all’occlusione intestinale), fistole o ascessi. In questi casi potrebbe rivelarsi necessario intervenire chirurgicamente.
Le complicanze tipiche della rettocolite ulcerosa sono invece il megacolon tossico, una dilatazione acuta del colon che richiede l’intervento chirurgico, e lo sviluppo di un cancro sulla mucosa infiammata del colon.

Oltre alle possibili complicazioni appena descritte, le malattie infiammatorie croniche intestinali possono essere associate anche a patologie che coinvolgono altre aree del corpo, come le articolazioni, gli occhi, la pelle o il fegato.

Diagnosi.
Gli esami che vengono effettuati per la diagnosi delle malattie infiammatorie croniche intestinali sono:

  • colonscopia ed eventuale ileoscopia retrograda;
  • esame istologico tramite cui definire il quadro patologico risultante dalle biopsie intestinali;
  • ecografia dell’addome e dell’intestino;
  • esami del sangue.

Trattamenti.
La terapia prevista per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali comprende la somministrazione di medicinali e il costante controllo clinico da parte del medico dello stato della malattia e del paziente.
La terapia ha come scopo quello di prolungare quanto più possibile le fasi di remissione ed evitare in questo modo la ri-acutizzazione dell’infiammazione e dei suoi sintomi.

I farmaci maggiormente utilizzati durante il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali includono il cortisone, la mesalazina, gli immunosoppressori, antibiotici e medicinali di nuova generazione.

Tra le terapie non farmacologiche viene usata l’aferesi terapeutica (es. granulocito-monocito aferesi). Questa tecnica, soprattutto negli ultimi anni, è considerata come una valida alternativa ai farmaci in gruppi selezionati di pazienti e garantisce risultati molto promettenti con rischi e complicanze pressoché nulli.

Nel caso in cui la terapia medica prescritta non desse i risultati sperati o insorgessero complicazioni come quelle indicate poco sopra, si rivelerebbe necessario intervenire chirurgicamente.

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