TROMBOSI EMORROIDARIA: COS’É E COME SI CURA

TROMBOSI EMORROIDARIA: COS’É E COME SI CURA

Anche se la malattia emorroidaria è una patologia benigna quindi non pericolosa per la vita del paziente, può essere soggetta a varie tipologie di complicanze, anche molto fastidiose oltre che dolorose, e la trombosi emorroidaria (detta anche crisi emorroidaria acuta) è una di queste.

Si tratta di una condizione che colpisce con una frequenza abbastanza elevata chi già soffre di una malattia emorroidaria ed è dolorosa al punto tale da dare al paziente la sensazione di avere un corpo estraneo nel retto.

Al suo verificarsi, diventa più difficile svolgere le normali attività della vita quotidiana come il camminare, lo stare seduti e l’andare in bagno e, per questo, sono necessari il riposo e alcune accortezze sia a livello di alimentazione che di utilizzo di prodotti medicali, al fine di aiutare la risoluzione spontanea del problema nonché la guarigione in tempi brevi.

Di norma, si interviene chirurgicamente per incidere e drenare il coagulo solamente nei casi più estremi di trombosi emorroidaria.

Che cos’è?

La trombosi emorroidaria è una complicazione della patologia emorroidaria e si verifica al formarsi di un coagulo (anche detto trombo) di sangue all’interno dei vasi sanguigni che appartengono al plesso emorroidario.

Questo evento ostacola il normale flusso sanguigno (sia in entrata che in uscita) e comporta che le emorroidi diventino gonfie, tese, bluastre e dolenti.

Tipologie di trombosi delle emorroidi

In base alla posizione in cui si manifesta il problema, si deve distinguere tra trombosi emorroidaria interna, trombosi emorroidaria del prolasso e trombosi emorroidaria esterna.

Interna

La trombosi emorroidaria interna colpisce le emorroidi interne, si verifica all’interno del canale anale e, dato che esternamente non vi è nulla di visibile, per avere una diagnosi certa è necessaria un’anoscopia. Si tratta di una complicanza dolorosa che causa, a sua volta, un aumento del tono dello sfintere.

Del prolasso

La trombosi emorroidaria del prolasso, invece, si verifica quando le emorroidi fuoriescono dall’ano a causa di un aumento di volume che ne impedisce il rientro all’interno del canale anale e subiscono dallo sfintere tutta una serie di sollecitazioni meccaniche con congestione, edema e trombosi dei gavoccioli.

Esterna

Infine, la trombosi emorroidaria esterna colpisce le emorroidi esterne e viene distinta in ematoma perianale ed edema perianale.

L’ematoma perianale si verifica a causa di eccessi alimentari, dopo aver sforzato molto durante la defecazione o se si rimane seduti troppo a lungo. In questa circostanza, il sangue si raccoglie all’interno del plesso emorroidario esterno e compare una massa (ovvero un nodulo) con un diametro che varia tra 1 e 3 cm, di colore rossastro e talvolta tendente al blu, tesa e particolarmente dolente.

Per quanto riguarda l’edema perianale, si assiste invece alla comparsa di una massa più voluminosa che può presentare trombi multipli di varie dimensioni e caratterizzati da un tessuto disteso ed edematoso.

Emorroidi trombizzate: cause e fattori di rischio

Non è stata identificata una causa specifica che determina l’insorgere di questa problematica e i fattori di rischio più frequenti nella trombosi emorroidaria sono simili a quelli che causano la patologia. Essi includono:

  • problemi di stipsi o di diarrea a livello cronico;
  • sforzi importanti durante l’evacuazione a causa di feci troppo dure;
  • abitudini alimentari errate;
  • uno stile di vita sedentario;
  • il sovraccarico fisico o gli allenamenti sportivi intensivi;
  • la predisposizione genetica;
  • precedenti episodi di trombosi emorroidaria.

 

Sintomi

I sintomi più comuni che lamentano i pazienti con trombosi emorroidaria sono:

  • dolore intenso;
  • un forte prurito nella zona anale;
  • il sanguinamento (ricordiamo che il sangue è di un colore rosso vivo quando si tratta di una malattia delle emorroidi);
  • gonfiore o uno o più noduli che fuoriescono dall’ano.

Invece, laddove dovesse subentrare anche un’alterazione della temperatura corporea importante (cioè, la febbre alta), potrebbe trattarsi di una vera e propria infezione, ovvero un ascesso, e si consiglia di rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Come si curano le emorroidi trombizzate?

Molto spesso un problema di trombosi emorroidaria si risolve da solo anche senza un trattamento specifico e in un arco di tempo che oscilla tra qualche giorno a qualche settimana al massimo. Il dolore, infatti, tende ad attenuarsi nel corso del tempo dal momento in cui il coagulo di sangue (o trombo) viene via via riassorbito dall’organismo.

Per velocizzare il processo di guarigione e ridurre lo stato doloroso, si consiglia di:

  • aumentare il consumo di fibre, di acqua, di frutta e di verdura per evitare che le feci siano particolarmente dure e di dover fare sforzi eccessivi durante l’evacuazione;
  • evitare di assumere cibi irritanti come, ad esempio, peperoncino e spezie, cioccolato, insaccati, bevande gassate e alcolici;
  • assumere medicinali antinfiammatori e antidolorifici;
  • utilizzare creme o pomate ad uso locale per sgonfiare le emorroidi esterne e lenire il dolore;
  • assumere un medicinale a base di flavonoidi per le emorroidi (i più efficaci sono la diosmina, l’esperidina e la troxerutina);
  • fare frequenti bagni con acqua tiepida (quindi, né fredda né troppo calda) per mantenere pulita la zona anale e ridurre il fastidio.

(L’automedicazione è sempre sconsigliata e il medico di fiducia o il farmacista sapranno consigliare i farmaci ad uso orale o ad uso topico più indicati per ottenere un trattamento efficace del problema).

Infine, la trombosi emorroidaria può essere trattata ambulatorialmente dal medico mediante la trombectomia che consiste nell’incisione del gavocciolo prolassato in anestesia locale e che favorisce l’evacuazione immediata del trombo.

Questa prassi si adotta se le emorroidi trombizzate sono particolarmente grandi, aiuta ad accelerare il processo di guarigione oltre che a sgonfiare l’emorroide ingrossata e, di conseguenza, a ridurre immediatamente il dolore.

Quando servono ulteriori accertamenti

Purtroppo, il sanguinamento e gli altri sintomi della malattia emorroidaria possono mascherare la presenza di altre patologie maligne più gravi del colon-retto, come ad esempio il cancro, il tumore del retto inferiore e il tumore dell’ano.

Per questo motivo, e soprattutto in caso di familiarità con esse, il medico di base può prescrivere ulteriori accertamenti al fine di escludere con certezza che si tratti di una condizione diversa dalla trombosi emorroidaria o di disturbi correlati alle emorroidi infiammate più in generale.

In caso di problemi frequenti a carico del retto e dell'ano come dolore, sanguinamento, prurito, secrezioni purulente o tumefazioni, è molto probabile, infatti, che il medico prescriva una visita proctologica.