L’ASPIRAZIONE GASTRICA: COS’È, COME FUNZIONA E COME CAMBIA LE ABITUDINI ALIMENTARI
L’Aspirazione Gastrica è un trattamento endoscopico bariatrico che prevede il posizionamento dell’estremità di un tubicino all’interno della sacca gastrica e l’altra estremità, un bottone, fissata esternamente al livello della cute.
Si tratta di un dispositivo medico che viene applicato in pochi minuti. Indicato per i pazienti che non possono sottoporsi ai più invasivi interventi di chirurgia bariatrica.
È un trattamento particolare che ricorda quello ottenuto dall’applicazione di sonde naso-gastriche per ripulire lo stomaco nel quale si trovino sostanze tossiche, veleni o altre sostanze nocive.
Un altro rimando concettuale di questa terapia è alla cosiddetta PEG, la gastrostomia endoscopica percutanea, usata per l’alimentazione enterale di pazienti impossibilitati a deglutire. Tuttavia, le finalità che si perseguono con questi trattamenti sono diverse dall’Aspirazione Gastrica.
Un sondino naso-gastrico viene posizionato a partire dalle narici. Il paziente è preparato alla terapia dopo aver svolto uno screening approfondito maxillo-facciale e una gastroscopia.
Alla terapia con sonda naso-gastrica si accede solitamente per ragioni di urgenza: negli avvelenamenti, la cosiddetta lavanda gastrica, per la somministrazione di nutrienti (per brevi periodi o casi del tutto particolari, dal momento che poi ci si orienta verso la PEG che è il sistema di nutrizione enterale preferibile, poiché permette una più agevole somministrazione di nutrienti o farmaci), per la decompressione gastrica (anche in questo caso per brevi periodi, dal momento che l’Aspirazione Gastrica è un trattamento che condiziona la vita del paziente in maniera significativamente minore rispetto a una sonda naso-gastrica), somministrazione di farmaci.
Normalmente, si ricorre all’utilizzo di una sonda naso-gastrica per trattamenti brevi e immediati, per poi ripiegare su soluzioni meno impedenti, quando possibile.
L’Aspirazione Gastrica rientra a pieno titolo tra le terapie endoscopiche bariatriche, essendo destinata a pazienti soggetti all’obesità, secondo l’indice di massa corporea, e trattandosi di una terapia poco invasiva se paragonata alle terapie bariatriche chirurgiche.
Le terapie endoscopiche bariatriche hanno la funzione di emulare i risultati ottenuti dalla chirurgia, ma attraverso tecniche differenti.
Se nella chirurgia bariatrica troviamo interventi di tipo restrittivo, di tipo malassorbitivo e di tipo misto, nell’endoscopia bariatrica si cerca di replicare gli effetti degli interventi di tipo restrittivo, pur senza asportare parti di organi o tessuti.
Quelli che avvengono in endoscopia bariatrica sono interventi di sutura o posizionamento. Esistono terapie endoscopiche bariatriche che prevedono piccole sezioni, come nel caso della stessa Aspirazione Gastrica, ma in linea di principio consentono un recupero molto più veloce di quello richiesto da un intervento chirurgico.
I dati sull’Aspirazione Gastrica rivelano che, nel 90% dei casi, il paziente torna a casa dopo appena qualche ora dal trattamento, svolto in ambulatorio. Il rientro al lavoro avviene parimenti in tempi brevi.
L’Aspirazione Gastrica è un trattamento che si svolge in 20 minuti. Il paziente viene preparato dal personale medico ad aspirare il contenuto dello stomaco dopo alcuni minuti dalla fine del pasto e, per tutta la durata del follow up, verrà seguito da un’equipe che curerà anche e soprattutto il suo profilo alimentare comportamentale.
Infatti, la buona riuscita di questa terapia si ottiene esclusivamente con un appoggio costante al paziente, dal momento che non vi sono state modifiche meccanico funzionali alla fisiologia dello stomaco tali da, ad esempio, limitare la sensazione di fame o accrescere la percezione di sazietà (peculiarità queste degli interventi chirurgici bariatrici restrittivi), quanto piuttosto fornire un’assistenza al processo digestivo per diminuire l’assunzione di calorie.
Una statistica condotta negli Stati Uniti ha rilevato che, tra i pazienti che hanno partecipato a un test statistico sui due anni successivi al trattamento di Aspirazione Gastrica, il calo ponderale al primo anno si attestava in media sui 21 Kg nel primo anno e 23 Kg nel secondo.
Presso i pazienti che hanno intrapreso un percorso di recupero dell’attività fisica, si è registrata la perdita del 100% del peso in eccesso e la non ricomparsa nell’anno seguente.
In questo trattamento non è prevista alcuna anestesia generale, sono applicati anestetizzanti locali in fase diagnostica (durante la quale è possibile fare ricorso di una sonda naso-gastrica), ma non ci sono regioni per ricorrere ad anestesie più invasive.
L’Aspirazione Gastrica potrebbe avere un ruolo anche in prospettiva di un bendaggio gastrico, trattamento proprio della chirurgia bariatrica.
Le prospettive offerte da un corretto ritorno ad abitudini e stili di vita sani può condurre il paziente a limitare le aspirazioni a una al giorno con la prospettiva, a fronte di un ritrovato equilibrio fisico e una dieta corretta, di rimuovere definitivamente il dispositivo.
Detto dell’importanza di uno stile di vita sano per corroborare i benefici dell’Aspirazione Gastrica, altri elementi che indicano che un paziente è idoneo a questo trattamento.
Innanzitutto, è fondamentale che il paziente acquisisca nozioni di base quali lenta e accurata masticazione dei cibi e rinuncia pressoché totale a bevande alcoliche e gassate; questo perché i primi, se non adeguatamente masticati, potrebbero non essere aspirati, mentre le seconde non vengono aspirate dal dispositivo.
In secondo luogo, il paziente deve essere certo di avere la possibilità di aspirare il contenuto dello stomaco al termine di ogni pasto; soprattutto nei primi tempi è fondamentale procedere all’Aspirazione Gastrica poi, successivamente, sarà possibile, previo consulto medico, saltare un’aspirazione.
È importante poi che il paziente si prenda il suo tempo per recuperare dall’intervento. Benché non si tratti di un intervento invasivo, alcuni riferiscono dolori più o meno acuti nei 2-3 giorni successivi all’operazione; è importante prendersi il proprio tempo per recuperare completamente.
Passati dai 10 ai 14 giorni dopo l’intervento, il paziente potrà tornare a svolgere attività lavorative (non pesanti) e potrà iniziare un percorso di attività fisica (nuoto compreso).
Il breve periodo sarà dedicato al prendere confidenza con il dispositivo per l’Aspirazione Gastrica ma, coerentemente a un corretto comportamento, potrà cominciare ad apprezzare un calo ponderale stimabile intorno al kilogrammo per settimana.
Nei mesi successivi il paziente prende maggiore controllo del dispositivo e della sua vita: è più attento a come si nutre e alle attività che svolge. Se adeguatamente supportato, il girovita si sarà notevolmente ridimensionato e potrebbe essere necessario l’accorciamento del tubo.
Dopo i primi 12 mesi, il calo ponderale subisce un rallentamento. Questo periodo è il più delicato, in quanto i risultati raggiunti potrebbero non coincidere con quelli aspettati. In questa fase, l’apporto degli affetti è di massima rilevanza.
Non si dimentichi che questo trattamento ha maggiori probabilità di successo, quanto migliore sia la natura relazionale affettiva del paziente e la sua condizione psichica. Supportare il parente o l’amico che si è sottoposto al trattamento di Aspirazione Gastrica significa incrementare le sue possibilità di successo.
Al termine dei due anni, si procede a una valutazione dello status quo. Se il paziente ha attuato le misure che gli sono state suggerite, se ha cambiato dieta e optato per uno stile di vita più sano, il dispositivo potrà essere rimosso; solitamente, prima della rimozione, si richiede al paziente di intraprendere gli ultimi due mesi senza effettuare aspirazioni, in modo da verificare che non vi siano ricadute.
A rimozione avvenuta, il paziente avrà perso il 100% di peso e non lo riacquisirà.
Ricorrere all’Aspirazione Gastrica è una via preferibile per quei pazienti che non presentino complicanze o comorbilità che impongono un intervento più drastico e invasivo. Per la perdita di peso, in assenza di comorbilità, le tecniche mininvasive offerte dall’endoscopia consentono di raggiungere gli obiettivi senza ricorrere alla via chirurgica e con il minimo rischio di complicazioni post-operatorie.