INDICAZIONI NUTRIZIONE ENTERALE

INDICAZIONI NUTRIZIONE ENTERALE

Quali sono le indicazioni per la nutrizione enterale? Quando si ricorre a questa forma di alimentazione artificiale con sondino o con stomia e perché? Quali sono le controindicazioni e quali sono i rischi?

Per il paziente e per chi lo assiste, qualora fossero necessari l’aiuto e la supervisione di una terza persona, questa forma di alimentazione artificiale è molto utilizzata perché ha numerosi vantaggi.

Infatti, permette di mantenere l’integrità anatomo-funzionale della mucosa intestinale del paziente, è facile da somministrare anche in regime domiciliare, è totalmente reversibile, permette di ridurre al minimo i tempi di ospedalizzazione ed è da considerarsi complessivamente sicura.

Iniziando con il capire quando si sconsiglia questa scelta terapeutica e i rischi più comuni, si analizzeranno alcune casistiche di nutrizione artificiale per via enterale quindi la nutrizione enterale nel paziente oncologico, nel paziente neurologico, nel paziente con disturbi del comportamento alimentare, nel paziente geriatrico, nel paziente pediatrico e nel paziente ustionato.

Controindicazioni

In base alle indicazioni per la nutrizione enterale e alle relative linee guida, si evince che questa forma di alimentazione artificiale che si serve di un sondino naso gastrico o di una stomia (gastrica o digiunale) è controindicata o del tutto impossibile quando:

  • le funzionalità digestive e intestinali del paziente sono compromesse;
  • è presente un’occlusione o una subocclusione intestinale cronica di origine meccanica;
  • il paziente presenta fistole digiunali o ileali ad alta portata;
  • il paziente (o il suo tutore) negano il consenso al trattamento.

Rischi

Seguire attentamente le indicazioni per la nutrizione enterale e rivolgersi al personale ospedaliero che ha in carico il paziente in caso di dubbi questo è di aiuto nella gestione domiciliare e nella prevenzione dei rischi e delle complicanze più comuni dell’alimentazione artificiale per via enterale con sondino o con stomia.

Tali problematiche sono

  • il reflusso gastroesofage ;
  • l’aspirazione polmonare;
  • la diarrea.

Nutrizione enterale nel paziente oncologico

Le indicazioni per la nutrizione enterale rivolte al paziente oncologico consigliano il trattamento per far fronte ad una grave perdita di peso e a una importante riduzione della massa corporea (calo ponderale) correlate all’evoluzione della malattia.

Nei pazienti neoplastici si assiste di frequente al verificarsi di questi eventi perché causati dall’accrescimento del tumore a danno dei tessuti dell’organismo, dai meccanismi metabolici che si innescano a seguito dell’interazione tra tumore e ospite o come conseguenza delle terapie farmacologiche e dei loro effetti collaterali.

Inoltre, la nutrizione artificiale per via enterale con sondino o con stomia si utilizza talvolta anche nei pazienti oncologici che hanno raggiunto la fase terminale della malattia, per i quali si prospettano ulteriori mesi di vita e per i quali subentra il rischio di morte nel breve termine a causa di un forte stato di malnutrizione (e non per l’evolversi della patologia oncologica).

Nutrizione enterale nel paziente neurologico

Le indicazioni per la nutrizione enterale per il paziente neurologico - affetto da patologie quali, ad esempio, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica o la demenza senile - consigliano il trattamento per limitare l’alterazione dello stato nutrizionale.

In questi casi, di norma, si procede con il monitoraggio e la valutazione delle capacità di nutrizione per via orale del paziente al fine di individuare precocemente la disfagia (cioè la difficoltà a deglutire), per ridurre il rischio di aspirazione e i conseguenti danni ai polmoni, per ridurre il rischio di anoressia e per prevenire l’insorgenza di uno stato di malnutrizione.

Nutrizione enterale nel paziente con disturbi del comportamento alimentare

Le indicazioni per la nutrizione enterale del paziente con disturbi del comportamento alimentare consigliano il trattamento per recuperare una situazione di grave malnutrizione causata soprattutto dall’anoressia nervosa.

In questo caso, la nutrizione artificiale va ad affiancare un intervento terapeutico psicologico e/o psichiatrico e ha come obiettivo primario il raggiungimento di un peso corporeo pari almeno al 80% del peso ideale, una qualità di vita soddisfacente e il recupero di abitudini alimentari che possono essere definite “normali”.

Inoltre, in molti casi il progressivo ristabilirsi di un corretto regime alimentare aiuta a ridurre il rischio di patologie correlate al disturbo alimentare come, ad esempio, l’amenorrea nella donna, l’osteoporosi, l’ipoplasia del midollo osseo o anomalie cardiache.

Nutrizione enterale nel paziente geriatrico

Le indicazioni per la nutrizione enterale per il paziente geriatrico suggeriscono il trattamento per risolvere situazioni di disidratazione e di malnutrizione oltre che in caso di patologie che richiedono l’alimentazione artificiale per far fronte ai bisogni nutritivi.

Date, inoltre, le scarse capacità rigenerative tipiche dei pazienti anziani, il medico può optare per la nutrizione artificiale per via enterale con sondino o con stomia per prevenire l’insorgere di carenze nutrizionali.

Si deve prestare particolare attenzione alla scelta del preparato da somministrare, che può rispondere a un’esigenza fisica correlata all’età o a una problematica correlata alla presenza di una o più patologie.

Nutrizione enterale nel paziente pediatrico

Le indicazioni per la nutrizione enterale per il paziente pediatrico consigliano il trattamento per garantire l’assunzione di un corretto apporto nutrizionale su base giornaliera, ovvero per soddisfare il fabbisogno necessario a una crescita corretta dal punto di vista fisico, cognitivo e del sistema immunitario del neonato o del bambino.

Inoltre, la nutrizione artificiale per via enterale con sondino o con stomia è una forma di alimentazione artificiale completamente reversibile - salvo nei casi in cui non sia funzionale alla sopravvivenza del paziente - e può essere portata avanti in regime domiciliare.

Nutrizione enterale nel paziente gravemente ustionato

Le indicazioni per la nutrizione enterale per il paziente gravemente ustionato consigliano il trattamento per apportare il corretto fabbisogno proteico ed energetico al fine di ridurre il rischio di infezioni e di velocizzare il processo di guarigione delle ferite.

Infatti, l’estensione e la profondità delle lesioni causano un’accelerazione più o meno veloce del catabolismo proteico muscolare e un aumento del consumo energetico di proporzionale intensità. Inoltre, attraverso le lesioni superficiali si verifica una perdita di fluidi, calore, elettroliti, proteine e micronutrienti.

Ciò comporta che, nel paziente gravemente ustionato, la nutrizione enterale con sondino o con stomia, se possibile, dovrebbe iniziare entro, e non oltre, le prime 24 ore successive all’evento che ha causato l’ustione e dopo una corretta valutazione del fabbisogno energetico e proteico del paziente.

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