Colonscopia: cos'è e a cosa serve?
La colonscopia è un esame esplorativo dell’intestino crasso, colon e retto, utile per avere una visione chiara e diretta delle pareti intestinali.
Come si svolge l’esame?
Al contrario di quanto si pensa comunemente, si tratta di una semplice procedura ambulatoriale che non richiede ricovero e ha una durata variabile dai trenta ai sessanta minuti.
Oltre alle tempistiche appena indicate, è bene tenere conto di quelle richieste dalle fasi preparatorie e di recupero post-esame.
La procedura viene normalmente effettuata tramite sedazione, al fine di poter rilassare il paziente e ridurre la percezione del colonscopio attraverso il canale anale.
Preparazione alla colonscopia: perché è importante.
Per ottenere immagini nitide e diminuire la percezione di fastidio, una corretta preparazione è fondamentale.
La preparazione alla colonscopia inizia i tre giorni antecedenti l’esame, durante i quali è necessario eseguire le istruzioni fornite dalla clinica in cui si svolgerà l’esame.
La maggior parte delle linee guida consistono in una preparazione preliminare dell’intestino, il quale è fondamentale risulti completamente pulito e sgombro da residui che potrebbero impedire la visione delle mucose che rivestono colon e retto.
In particolare, nei tre giorni che precedono la colonscopia è necessario evitare gli alimenti ricchi di fibre o che tendono a generare scorie nel tratto intestinale.
Non è quindi possibile ingerire:
- Frutta, fresca e secca
- Legumi
- Cereali
- Alimenti integrali
- Verdura
- Avena e crusca
Anche cioccolato, yogurt, condimenti grassi, latte, caffè, frullati, tisane e bevande differenti dalla semplice acqua devono essere evitati.
Cosa posso mangiare prima di una colonscopia?
Nella settimana che precede la colonscopia sono consentite uova, carne magra (non rossa), pesce, formaggi e latticini.
Nel caso in cui fosse preferita una dieta a base di liquidi, è possibile scegliere tra brodi, acqua, camomilla e alcune tipologie di tè.
Il giorno prima dell’esame è cruciale per una corretta riuscita della procedura. Affinché l’intestino risulti pulito e si possa così ottenere uno screening efficace, sarà richiesta l’assunzione di particolari lassativi da sciogliere in acqua accompagnata da una fase di digiuno.
Nel caso di terapie farmacologiche in corso, è fondamentale avvertire per tempo la struttura sanitaria che si occuperà di effettuare la colonscopia.
A cosa serve la colonscopia?
Il grande vantaggio consentito da questo tipo di procedura è quello di ottenere una panoramica completa delle pareti intestinali. Grazie a questo esame si può effettuare uno screening diagnostico di molte patologie che coinvolgono il tratto gastrointestinale.
In linea generale, la colonscopia viene prescritta a chi soffre di stitichezza o diarrea ricorrenti, perdite di sangue e altri fastidi legati alla zona intestinale. L’utilità diagnostica è quindi da ricercarsi per il rilevamento di problematiche quali infiammazioni di tessuti, lesioni, diverticoli, polipi, occlusioni, malattie infiammatorie o eventuali neoplasie.
È inoltre consigliato di effettuare l’esame con regolarità ai soggetti di età superiore ai cinquant’anni o a individui che presentano familiarità con tumori all’intestino o lesioni e infiammazioni pregresse.