Soffri di reflusso gastroesofageo? Ecco cosa fare e cosa non fare!
Reflusso gastro-esofageo: come riconoscerlo da una gastrite o da un semplice mal di stomaco sporadico?
Per farlo, è possibile porsi queste semplici domande:
- Senti un tremendo bruciore dietro lo sterno dopo ogni pasto e nelle ore successive?
- Ogni tanto, nei momenti di massimo fastidio, ti capita di avere quasi un rigurgito, dallo stomaco che si ferma in gola?
Ebbene, se la risposta è sì a entrambe le domande, è probabile che si tratti di un caso di reflusso gastroesofageo. Più raramente può essere accompagnato da difficoltà a deglutire, tosse, laringofaringite e altri fastidiosi sintomi che è possibile evitare tramite alcuni accorgimenti.
Reflusso esofageo e alimentazione: le abitudini da cambiare e i cibi giusti
Come evitare o tenere sotto controllo il reflusso? Non si tratta solo di evitare alcuni cibi o preferirne degli altri, ma di comportamenti e abitudini da modificare, a tavola e nelle ore immediatamente successive ai pasti.
Ad esempio: in linea generale, sovrappeso e obesità possono rappresentare potenzialmente i nostri peggiori nemici e, nel caso del reflusso, uno dei maggiori fattori di rischio.
La dieta basta a farmi passare questo terribile bruciore di stomaco?
La dieta è necessaria, ma non sufficiente: ci sono altre piccole accortezze da mettere in pratica per evitare la fastidiosa risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago e fino alla bocca.
Prima di tutto, mai coricarsi subito dopo aver mangiato, soprattutto se la cena è stata abbondante.
Questo significa che è sbagliato mangiare subito prima di andare a dormire: dovrebbero passare almeno 3 ore da quando si mangia a quando ci si distende.
Questo aiuterà certamente anche chi soffre d’insonnia!
La digestione non ha fretta: mai averne quando si mangia.
Come ci dicevano da piccoli, bisogna masticare lentamente perché è in bocca che avviene la prima digestione.
Questo è non solo vero, ma anche molto importante per evitare il reflusso: la calma durante i pasti aiuta a evitare ansie e stress e a godersi il pasto, con un effetto assolutamente positivo anche sul resto della digestione.
Dopo aver mangiato, iniziare la digestione con una bella passeggiata.
Dedicarsi ad attività fisica intensa subito dopo aver mangiato non è di certo una bella idea, ma anche mettersi immediatamente seduti davanti al computer o in poltrona per un po’ di televisione non è un’abitudine corretta, soprattutto per chi soffre di reflusso gastroesofageo.
La cosa giusta da fare è una tranquilla passeggiata o un giro in bicicletta.
Una mezz’ore di movimento moderato è quello che ci vuole per aiutare la digestione e prevenire i fastidi correlati.
E la dieta? Cosa è meglio mangiare? Cosa è meglio evitare?
Tra le cose più importanti da fare:
- Bilanciare bene i pasti, non esagerare a colazione e essere moderati sia a pranzo che a cena. L’equilibrio è la chiave: rimanere leggeri permette all’apparato digerente di smaltire velocemente i cibi ed evitare così il reflusso.
- Bere tanto ma lontano dai pasti: idratarsi molto è importantissimo, farlo lontano dai pasti permette di evitare la distensione eccessiva dello stomaco. Ovviamente sono da evitare le bollicine, le bibite zuccherine e gassate. L’acqua naturale è la cosa migliore!
- Infine, nonostante ogni persona reagisce ai cibi in maniera diversa, pertanto non vi è un divieto assoluto, è bene evitare i cibi acidi, in generale, come per esempio gli agrumi, alcuni frutti esotici, il pomodoro, l’aceto, le spezie, e così via. Anche i cibi unti e grassi favoriscono il reflusso, bando ai fritti quindi, e scegliamo le patate al forno invece che quelle fritte!
Tra i cibi e le bevande da evitare c’è anche, ahimè, il caffè (anche il the) che è bene assumere nella misura di una tazzina al giorno.
Inoltre, gli alcolici non sono amici del reflusso, soprattutto i superalcolici: accettabile durante i pasti un bicchiere di vino, mentre all’aperitivo è meglio preferire una birra, sempre con moderazione.