IL PALLONCINO INTRAGASTRICO: COS’È E COME FUNZIONA
Bioenterics Intragastric Balloon è il nome, per esteso, del BIB, palloncino intragastrico. Il BIB è un trattamento temporaneo della media obesità.
L’obesità è una condizione che affligge sempre più persone in occidente, a causa di uno stile di vita sempre più sedentario e un ricorrere ad alimenti principalmente grassi e altamente energetici.
La tendenza a non svolgere attività fisica, l’assunzione frequente di cibi spazzatura, il binge-eating, ovvero il mangiare a sproposito e per cercare conforto, sono le cause che convergono verso l’obesità.
La condizione di obesità viene calcolata attraverso un indice, il BMI (body mass index), che consente, oltre a collocare il paziente a un determinato punto di una scala di valori, di misurare la percentuale di comorbilità sviluppata fino a quel momento.
L’obesità rischia di arrecare al paziente tante più complicazioni quanto più alto è il grado di comorbilità. In casi particolarmente gravi non c’è altra via oltre a quella offerta dalla chirurgia bariatrica ma, per i casi non ancora gravi, anche l’endoscopia propone trattamenti per questa condizione. Basandosi su un principio di emulazione degli effetti della chirurgia bariatrica, l’endoscopia bariatrica si specializza in interventi mininvasivi per l’applicazione di dispositivi, o suture minime, finalizzate a una diminuzione del volume gastrico.
La stessa cosa si ha in chirurgia bariatrica nel caso degli interventi cosiddetti “restrittivi”.
In chirurgia abbiamo, all’interno di questa tipologia di interventi, il bendaggio gastrico, la gastrectomia verticale parziale e la sleeve gastrectomy che, in varia misura e con vari gradi di invasività, hanno lo scopo di ridurre il volume dello stomaco; in endoscopia troviamo, invece, la gastroplastica verticale endoscopica, l’aspirazione gastrica e il palloncino intragastrico.
Anche in questo caso, pur essendo tutte tecniche mininvasive, nel caso di gastroplastica e aspirazione è prevista un’operazione di sezione e sutura (di tessuto gastrico nel primo caso e di tessuto epidermico e muscolare nel secondo), nel caso del palloncino intragastrico, invece, in via endoscopica è unicamente posizionato un palloncino nello stomaco.
Nessuna sutura o sezione durante il trattamento con palloncino intragastrico, quindi.
Il palloncino intragastrico collocato nello stomaco ha l’obiettivo di indurre un senso di sazietà, prima del riempimento completo dell’organo.
Questo, insieme a un recupero delle abitudini alimentari sane (e porzioni meno abbondanti), favorisce uno strumento di contrasto all’obesità presso quei pazienti che siano moderatamente obesi. Il palloncino intragastrico è un dispositivo protesico, realizzato con materiale elastomero, la cui morbidezza, cioè, conferisce proprietà meccaniche uniche al prodotto, che viene collocato con tecniche endoscopiche all’interno dello stomaco del paziente. In seconda istanza, il palloncino intragastrico viene riempito di soluzione fisiologica, occupando così volume nello stomaco e togliendo spazio ai cibi e alle bevande ingeriti.
Come funziona.
Il principio di funzionamento del palloncino intragastrico è in parte paragonabile a quello della sleeve poiché, in entrambi i casi, ciò che si verifica è una “stiratura” delle pareti dello stomaco (nel caso della sleeve a causa di una riduzione del tessuto complessivo, mentre nel caso del palloncino intragastrico simulando un riempimento dello stomaco, senza far corrispondere la reale quantità di cibo da assimilare) che provoca l’innesco dei meccanocettori responsabili, ed in ultima istanza, del senso di sazietà.
L’endoscopia ha utilizzato il palloncino intragastrico, negli ultimi quindici anni, sempre più frequentemente per contrastare, con efficacia, l’insorgenza dell’obesità grave.
Quanto dura.
Il palloncino intragastrico ha una durata di sei mesi, al termine dei quali, solitamente, viene rimosso.
Questo porta ad alcune considerazioni: in primo luogo, è necessario che al termine dei sei mesi sia stato acquisito un comportamento alimentare e uno stile di vita più sano, per scongiurare il rischio di una ricaduta; in secondo luogo, data la natura a breve termine del trattamento, il palloncino gastrico può essere utilizzato in quei casi in cui sia necessario un consistente calo ponderale prima di un intervento di chirurgia bariatrica.
In ultimo, poiché si tratta di un dispositivo protesico che comunque prevede un intervento, purché di natura blanda, non è indicato per i pazienti in leggero sovrappeso, ai quali si raccomanda di continuare a insistere sulla via della dieta, dell’assunzione di farmaci per il dimagrimento e dell’esercizio fisico.
Controindicazioni.
Il palloncino intragastrico è controindicato in tutti gli scenari nei quali il paziente soffre di patologie a carico dell’apparato digerente superiore: esofagiti, esofago di Barrett, metaplasie, displasie, polipi esofagei; è allo stesso modo controindicato per pazienti con patologie a carico dell’intestino, quali il morbo di Crohn; anche verso i pazienti con tendenze al binge-eating si sconsiglia l’indicazione del trattamento con palloncino gastrico in quanto, tale condizione, viene ritenuta un fattore predittivo di esiti negativi del metodo.
Da valutare il trattamento presso pazienti che abbiano un trascorso di disturbi psicologici: in questi casi, la scarsa tenuta psicologica può costringere il medico a rimuovere il dispositivo.
Come avviene l’inserimento del palloncino intragastrico.
Il paziente che si sottopone al trattamento con palloncino intragastrico viene sedato e, come nella gastroscopia, il palloncino, ancora sgonfio, viene posizionato nella parte superiore dello stomaco, zona più ricca di quei meccanocettori menzionati in precedenza.
Una fase iniziale di screening iniziale avrà scongiurato la presenza di elementi in opposizione alla buona riuscita dell’intervento, in seguito, l’endoscopista posiziona il palloncino gastrico.
Un catetere, posizionato accanto al palloncino, è deputato al gonfiaggio. Al termine di questa procedura il medico estrae il catetere tirando l’estremità posta all’esterno.
Una valvola speciale assicurerà che la soluzione fisiologica contenuta nel palloncino gastrico non fuoriesca. Il palloncino gonfio, poi, galleggerà nello stomaco e, date le dimensioni, non avrà possibilità di transitare nell’intestino. Il trattamento ha una durata di circa 30 minuti, al quale segue un breve periodo di monitoraggio del paziente che, comunque, è libero di tornare a casa dopo un paio d’ore.
Sono necessarie fino a tre settimane dopo l’intervento per consentire all’organismo di abituarsi al nuovo dispositivo.
Dopo un primo periodo nel quale la dieta è circoscritta ad alimenti liquidi (acqua, latte, zuppe), il paziente potrà gradualmente convertire la dieta liquida in solida.
Si stima che, nel primo periodo, parte dei pazienti sottoposti a trattamento con palloncino intragastrico accusi sintomi quali nausea, gonfiore, diarrea e altri disturbi a carico dell’apparato digerente e intestinale. In questi casi possono essere prescritti farmaci che agiscano sui sintomi.
È importante che il paziente venga seguito anche in casa dai propri familiari, al fine di rispettare le indicazioni sulla dieta e, soprattutto, mantenersi in un atteggiamento positivo e proattivo, per scongiurare possibili complicazioni, anche psicologiche, a seguito dell’intervento.
Come per molti altri interventi, il calo ponderale è rapido nei primi sei mesi. Successivamente, si può pensare alla rimozione o alla sostituzione del dispositivo, questo a causa dell’esposizione agli acidi gastrici che ne indeboliscono la struttura.
Come avviene la rimozione.
La rimozione avviene con semplicità e in modo inverso rispetto all’inserimento. Il palloncino intragastrico viene sgonfiato in sede gastrica, dal momento che la soluzione al suo interno non è dannosa per l’organismo. I residui del palloncino sono poi rimossi con una pinza endoscopica.
Al termine dei sei mesi di trattamento con palloncino intragastrico, la maggior parte dei pazienti che abbiano contestualmente migliorato il proprio stile di vita, si è rilevato avessero un consistente calo ponderale senza presenza di ricadute. I vantaggi offerti dal trattamento sono misurabili in: mininvasività dell’operazione, contenimento dei costi, dato che non è previsto l’uso di anestetici e non si prevedono lunghi ricoveri, facilità con la quale si provvede alla rimozione del dispositivo, velocità del calo ponderale, se corroborato da un ritrovato equilibrio alimentare e fisico.